I momenti che di solito etichettiamo come ‘smarrimento’ sono un’ottima occasione per fare nuove esperienze che possono anche rivelarsi molto interessanti o addirittura decisive. Insomma, una sorta di invito a ‘uscire dalla scatola”.
Troppo spesso infatti finiamo per identificarci con la nostra personalità, cioè con ciò che siamo convinti di essere piuttosto che con quello che siamo davvero: esseri capaci di apprendere sempre qualcosa di nuovo. In questo senso la Modalità Ricerca può essere estremamente.
Come si attiva questa modalità? Per quanto mi riguarda, in diversi modi, che però fondamentalmente si riferiscono alla casualità. Ad esempio, decido di leggere qualche pagina di un libro che a pelle proprio non mi interessa o non mi piace, e che naturalmente ho (ri)trovato guardando a casaccio tra i libri che ho in casa, sullo scaffale di una biblioteca, in libreria o sulle bancarelle dei libri usati (quest’ultime davvero dei piccoli pozzi dei miracoli).
Internet, poi, offre possibilità praticamente infinite. La più semplice, aprire Wikipedia e usare la funzione “una pagina a caso. Oppure, cercare su Google una parola che non ci interessa minimamente, e vedere che siti saltano fuori, seguendo i link e attivando la nostra curiosità.
Un’altra grandiosa possibilità di attivare la Modalità Ricerca è viaggiare. Andare in posti dove non siamo mai stati, oppure visitare quelli che già conosciamo cercando dettagli nuovi, che ci erano sfuggiti. Naturalmente si può “viaggiare” anche virtualmente, per esempio guardando un film che esce dai nostri soliti gusti o un documentario su un argomento di cui sappiamo poco o nulla, e che siamo convinti che non ci interessi.
Insomma, qualsiasi metodo che ci aiuti ad uscire dalla nostra scatola può innescare la Modalità Ricerca, e potenzialmente ampliare le nostre prospettive, a volte anche in modo decisivo. Lo scopo, comunque, è far sì che la nostra mente rimanga il più possibile aperta ed elastica.