Network Marketing: “convincere” le persone?????

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L’altro giorno un navigatore di Internet ha commentato un mio video su Youtube, affermando: “sono molto ostico come potenziale cliente“.

Mi sono chiesto: e quindi?

Cosa vuol dire “essere ostico come potenziale cliente?”

Vuol probabilmente dire che la persona pensa: adesso cercherai di convincermi a comprare i tuoi prodotti.

Questa è purtroppo la fama,  la nomea che il Network Marketing si è fatto in giro. Non so come mai. Probabilmente qualcuno era molto molto entusiasta, e gli sarà magari capitato di esagerare un tantino con il follow-up, fino quasi a trasformarlo in stalking. Una volta che si sono presentati prodotti e/o opportunità a una persona la si bombarda di telefonate, messaggini e così via, dando per scontato che deve aderire al nostro invito. Anche quando ci hanno detto un NO grosso come una  casa.

Ma, funziona un approccio del genere? A mio modesto avviso, no. Ci sono modi molto migliori di passare il tempo. Non siamo certo noi a convincere le persone, devono convincersi da sole toccando con mano.

Si torna sempre alla metafora del mazzo di carte. Non spetta a noi decidere se la persona farà l’attività o meno, e neppure se raggiungerà i propri obiettivi con la nostra attività o in altro modo. Noi possiamo semplicemente proporre, con il maggiore entusiasmo possibile. Se dall’altra parte il messaggio non viene recepito, vuol semplicemnet dire che abbiamo pescato un due, un tre o un cinque.  Noi cerchiamo gli assi, e di conseguenza noi non ci resta  che continuare a girare  le carte,  fin quando non troviamo gli assi.

Se vuoi saperne di più su come il Network Marketing può aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi scrivimi a notiziedalivorno(at)gmail.com

 

 

 

Colpa e responsabilità

fear-299679_640Sono sempre più convinto del fatto che dobbiamo imparare a distinguere tra colpa responsabilità. Spesso rifletto sulla differenza tra le due parole, e ne traggo utili indicazione per le mie azioni giorno dopo giorno.

A un certo punto della mia vita ho trovato utile analizzare le sensazioni che mi danno queste due parole. Provate per esempio a ripetervi “colpa, colpa, colpa” un tot di volte. Che sensazione provate?

Personalmente, provo oppressione, l’idea di qualcosa di irrimediabile.  Ciò che è fatto è fatto, e non si può tornare indietro.  Sarete d’accordo con me che tutto questo non è molto in linea con la crescita personale.

Passiamo invece al concetto di responsabilità. Lì per lì può sembrare simile a quello di colpa. Se lo guardiamo da vicino, invece, ecco che ci appare molto diverso. La parola infatti può essere letta come respons-abilità. Cioè, capacità di rispondere.

Rispondere a che cosa? Ovviamente, a qualsiasi tipo di situazione. Spesso, la differenza la fa come ci poniamo di fronte  a quello che ci accade.

Spesso succede che ci poniamo come vittime, cioè pensiamo che quello che ci succede semplicemente ci capita tra capo e collo. In effetti, se ci pensiamo bene, questo pensiero ci arriva quando non abbiamo ben chiaro quello che vogliamo. Ci lasciamo andare con la corrente.

Badate bene, non sto dicendo che sia sempre sbagliato. Se ci rende felici, va benissimo. Abbiamo raggiunto il successo, perché il successo è effettivamente fare quello che vogliamo. Se però sentiamo che la corrente “ci sta travolgendo”, allora forse può essere utile rivedere un attimo i nostri obiettivi.

Appunto. Essere respons-abili, cioè capaci di risposta.