Le foglie nuove

Contemplerò/le foglie nuove (io)

Le esperienze passate a volte sono lezioni utili che ci portano, a volte degli ingombri inutili che ci rallentano. In quest’ultimo caso bisogna imparare dalle piante. Finché sono in vita, sfornano continuamente nuove foglie per sostituire quelle vecchie, che inevitabilmente finiscono per seccarsi.

Allora vi propongo questa piccola meditazione che sto portando avanti proprio da stanotte. Quando la mente-scimmia è ai massimi livelli, e cerca di trascinarmi in uno stato para-allucinatorio assolutamente privo di senso per la mia crescita personale, sposto subito il mio focus, la mia attenzione, e mi concentro su uno scenario completamente diverso.

Prima di tutto, cerco di evocare dentro di me un gradevole odore di menta. Anzi, per essere precisi di mentuccia. Natural-menta (:-)) questo è l’odore più gradevole per me. Magari per voi può essere, che ne so, la nepitella o il mandarino.

L’importante è che si tratti di una pianta. Penso che sia perché connetterci con una pianta, cioè pensare ad essa, ci riporta in un certo qual modo allo stato di natura, tirandoci fuori almeno per un momento dalla ruota del criceto, dalla corsa quotidiana.

Fatto questo – cioè, richiamato il profumo della pianta preferita – è facile pensare a come le piante funzionano. Qualunque cosa succeda, sono sempre in crescita. Se una lumaca mangia una loro foglia, o se un’altra foglia non è esposta bene e si secca, il loro scopo è tirarne fuori altre, sempre nuove, per tutta la vita, per crescere senza limiti.

Così anche noi, in special modo quando ci sentiamo bloccati, possiamo pensare al fatto che in natura ogni pianta tende a sviluppare sempre foglie nuove. Possiamo cioè aver fiducia che qualcosa di nuovo si sta costantemente sviluppando. Che le cose cambiano continuamente, e possono cambiare a nostro vantaggio. Anche, e soprattutto, quando pensiamo che non sia più possibile.