Neutralità e indifferenza

Questa citazione è tratta da La serpe crocifissa di Mario Oberon, testo che ho trovato particolarmente chiaro riguardo al tema dell’alchimia, che poi viene presentata come antenata dello sviluppo personale, in quanto ci parla della nostra possibilità di cavalcare il tumulto del mondo distaccandosene quel tanto che basta per schiarirci la mente e capire che cosa vogliamo davvero. Un vantaggio non da poco.

Qui, in particolare, vorrei concentrarmi su qualche considerazione circa la qualità del distacco che è utile e vitale mantenere rispetto al mondo. Distacco che, è bene precisarlo subito, non occorre che sia totale. Prima di tutto, perché un distacco totale dal mondo è impossibile finché siamo in un corpo umano. In secondo luogo perché non è neanche una buona idea, dal momento che siamo qui per fare esperienze.

Da qui nasce la distinzione tra indifferenza e neutralità. Possiamo dire in prima approssimazione che l’indifferenza è piatta, mentre la neutralità ha uno spessore. Essere indifferenti significa in buona sostanza che di quello che ci accade intorno non ce ne può importare di meno. Quasi un sinonimo di menefreghismo.

Diversamente, la neutralità ci consente di rimanere a contatto con il mondo fisico senza però esserne abbagliati o troppo coinvolti. Insomma, di utilizzare al meglio le esperienze che facciamo in funzione della nostra crescita personale e – soprattutto – spirituale.

Crocifiggere la Serpe

Questa che vi propongo è, a mio parere, una delle metafore più interessanti da usare nel nostro processo di crescita personale. La trovo, fra l’altro, nel libro di Mario Oberon che si intitola proprio così: La serpe crocifissa.

Che cos’è la serpe, e perché viene crocifissa? La Serpe non è altro che il turbinare degli eventi del mondo. Succedono in continuazione cose cose cose, che risucchiano la nostra attenzione e ci distraggono da quello che dovrebbe essere il nostro vero scopo nella vita.

“Ecco – scrive Oberon – la fotografia esatta della condizione umana: un turbinoso flusso e riflusso di influenze straniere, ribollente sotto un’illusoria parvenza di unità e coscienza”.

Per rendersi conto di quanto sua vera questa affermazione basta applicare un po’ di distacco e osservare il flusso dei nostri pensieri. Ci renderemo così conto che la nostra mente – per non parlare della nostra anima – è spesso in balia di forze che non hanno esattamente a cuore il nostro bene – o per essere più precisi vogliono solamente cibarsi della nostra energia.

Detto questo, che cosa significa crocifiggere la serpe? Vuol dire, fra le altre cose, bloccarla, cioè impedire a turbinare degli eventi del mondo di succhiarci il cervello, capendo chi siamo e dove vogliamo andare.

Di seguito, le citazioni che mi sono piaciute di più.