Intenzioni ripulite

Se il risultato deriva dall’azione, e l’azione deriva dai pensieri, sembra sensato porre molta attenzione alla qualità dei pensieri che abbiamo in testa. Sarai d’accordo con me che spesso questi pensieri sono un po’ pestiferi e limitanti.

Non approfondiamo il perché sia così. Per il momento prendiamolo come un dato statistico. Pare tuttavia evidente che, con questo tipo di pensieri in testa, le nostre azioni saranno anch’esse un po’ pestifere e limitanti.

E i risultati? Anche quelli probabilmente saranno un tantino limitanti e pestiferi. E a loro volta genereranno pensieri pestiferi e limitanti. Un perfetto esempio di come si può girare in tondo.

Esiste un modo per uscire da questo cerchio? La mia personalissima esperienza dice di sì. La soluzione che ho trovato è la consapevolezza. Ovvero, essere coscienti di quello che facciamo, e prima ancora di quello pensiamo.

Ho anche notato che tra pensiero e azione c’è come un’intercapedine, uno spazio dove possiamo operare. Lo chiamerò intenzione. Cioè, il progetto che portiamo avanti. Studiando le intenzioni, possiamo valutare la loro qualità.

Questa azione, questa cosa che voglio fare, e che nasce dai miei pensieri e dai miei giudizi, mi aiuterà ad aumentare la qualità complessiva della mia vita? Allora la faccio. Se viceversa noto che questa azione nasce da un impulso incontrollato o da una voglia di rivalsa, allora forse sarà meglio lasciar perdere.

Tutto questo, è bene notare, si basa sulla consapevolezza. La consapevolezza è un’abitudine, come un muscolo, che si rafforza con l’uso. Esattamente come si va in palestra ad allenare i bicipiti, si può allenare la consapevolezza. Sviluppando la consapevolezza, si può ripulire l’intenzione. Di conseguenza, otteniamo risultati migliori.

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