Cattivi pensieri

Occorre mettere il maggior impegno possibile nel liberarsi dai cattivi pensieri. Ovvero quelli che limitano le nostre possibilità. In effetti è strano come siamo abilissimi a concepire pensieri del genere. Ci viene molto facile. Mi sono sempre chiesto perché.

C’è chi sostiene che si tratta di un vero e proprio complotto. Che i mass media, guidati magari dall’èlite dell’Occhio-Che-Tutto-Vede o dai Rettiliani, ci imbottiscono di messaggi subliminali tesi a minare dalle fondamenta la nostra fiducia in noi stessi.

Può essere.  A mio modo di vedere pensare in negativo ci rende la vita più facile perché possiamo scaricare su qualcun altro la responsabilità della nostra vita, che invece dovremmo tenere ben salda nelle mani.

Non solo. Ogni pensiero infatti comporta un dispendio di energia, e sarebbe meglio spenderla in pensieri di amore e possibilità. Anche perché, per la Legge dell’Attrazione, pensieri negativi tendono a creare o a perpetuare situazioni negative. Come si dice, non attrai quello che vuoi, ma quello che sei. Di conseguenza, se vuoi per esempio diventare ricco, devi prima sentirti ricco.

Concentrarsi sul prossimo gradino

scalaQuando si concepisce un progetto, capita spesso di lasciar perdere perché lo riteniamo troppo ambizioso. In effetti, potrebbe semplicemente trattarsi di una questione di distanza. Ovvero, è molto probabile che possiamo arrivare  a quella meta che ci appare così ambiziosa avvicinandoci una tappa alla volta.

Per esempio: se quindici anni fa mi avessero detto che sarei diventato giornalista professionista, mi ci sarei fatto una bella risata. Mi pareva una meta lontanissima. Eppure, facendo il giornalista e perseverando nel cammino, a un certo punto mi si è presentata l’opportunità, e l’ho colta. A riprova, se ce ne fosse bisogno, che la “fortuna” arriva quando la preparazione incontra l’occasione.

Quindi, occorre prepararsi. E ci si prepara percorrendo tratti del cammino, piccoli o anche piccolissimi. Altro esempio, la mia attività di multi level marketing. In uno degli audio della mia organizzazione, un leader sottolinea come sia importante concentrarsi sul prossimo gradino, anziché angustiarsi, prendersela perché non siamo (ancora) arrivati a chissà quale qualifica.

Il perché è presto detto. Si può arrivare a determinati risultati quando abbiamo imparato determinate cose. E’ un po’ come mettere insieme un puzzle. Quando le tessere compongono l’immagine, siamo pronti per procedere. Siccome per questo occorrono pazienza, visione e persevaranza, capita a volte che lasciamo perdere. E magari eravamo a un passo.

Libri, “Non guardare nell’abisso” di Massimo Polidoro

polidoro_abissoQuesto post può sembrare off topic, ma non lo è più di tanto.

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Aggiornamento del 12/6/2016. 

Ormai da qualche giorno ho terminato il nuovo libro di Massimo Polidoro “Non guardare nell’abisso”, che ho avuto il piacere di ricevere in anteprima in quanto membro della squadra di lancio.

E’ stato molto facile arrivare in fondo, il che significa che la sua struttura come thriller è molto ben costruita. Insomma, confermo l’impressione di qualche tempo fa: si tratta di un libro che acchiappa.

I personaggi sono credibili, la storia è credibile e soprattutto entrambi sono “multidimensionali”, cioè, umani, complessi. Ci si può identificare in ognuno di loro. Il che non è cosa da poco. Una lettura che mi sento di consigliare a chi ama il thriller, ma anche a chi (come me) è interessato a come si costruiscono le storie e allo studio dei personaggio.

Il libro è in uscita il prossimo 21 giugno. Casualmente, il primo giorno d’estate. Vale la pena portarselo al mare.

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Sono lieto che Massimo Polidoro mi abbia incluso nella “squadra di lancio” del suo nuovo thriller “Non guardare nell’abisso“, in uscita il prossimo 21  Giugno per i tipi di Piemme.

Leggere un libro in anteprima è sempre un’emozione. Ti fa sentire un po’ esploratore. E del resto, come sa chi mi legge,  esplorare dovrebbe essere il nostro costante “modus vivendi”. Ecco perché il post non è così off topic.

Conoscevo ed apprezzavo Polidoro come studioso e giornalista, nonché come colonna del Cicap, il comitato che studia il “paranormale” dal punto di vista scientifico. Sapevo che aveva già pubblicato un’altro thriller, “Il passato è una bestia feroce“. Adesso, ecco una nuova inchiesta di Bruno Jordangiornalista un po’ sui generis che finisce spesso per trasformarsi in investigatore.

Ora come ora, sono a pagina 51 su circa 400, quindi non ho idea di come andrà a finire la vicenda. E ovviamente, anche quando lo saprò non ve lo dirò di sicuro. Ma posso dirvi che si tratta di un libro che ti acchiappa.  Tanto è vero che l’ho cominciato ieri,  e nonostante lo stia leggendo tra un task e l’altro sono già a un ottavo della lettura. Quindi, fate voi.l

Il libro, come si diceva, uscitrà il 21 Giugno. Fino ad allora penso di postare ogni giorno una frase che mi ha colpito. Giusto per stimolare la parte creativa del mio cervello…

Vivere bene il nostro tempo

Sono sempre più convinto che, in ogni senso, la vita non ha a che fare con la  quantità, ma con la qualità.  Tutto comincia con la qualità dei nostri pensieri. Se sono di buona qualità, andiamo verso la realizzazione. Se sono scadenti, andiamo verso una sorta di limbo in cui regnano la scontentezza e la delusione.

Certo, non è facile mantenere alta la qualità dei nostri pensieri. Da quello che ho capito, dipende dal fatto che essere negativi pare essere molto più semplice che essere positivi. Credo che essere negativi ci tolga le responsabilità.

Infatti, se pensiamo cose tipo il mondo ce l’ha con me, ecco che non siamo più noi a creare la situazione in cui ci troviamo. Possiamo beatamente sprofondare nei nostri problemi, sperando che qualcuno decida di darci una mano. Il che può anche succedere, come no.

Se invece ci assumiamo sempre la responsabilità davanti a quello che ci succede, ecco che davanti a noi si spalancano migliaia di possibilità Soprattutto, impariamo a risolvere i problemi anzichè lasciare che ci sopraffacciano. Questo rende la nostra vita sempre interessante, al di là del fatto che abbiamo soldi, amore, salute oppure no.

 

 

Sessioni A.I.C.

poltronaPremetto subito che l’idea di cui vi parlo oggi non è mia. L’ha formulata prima di me uno dei più importanti formatori italiani, Max Formisano (http://www.maxformisano.it ).

La sigla A.I.C. significa, molto semplicemente, Alza Il Culo. La frase potrà essere anche un po’ fortina, ma ci sono momenti in cui in effetti dei richiami anche fortini sono utili per scuoterci dal torpore.

La  Sessione A.I.C. molto spesso contribuisce a risolvere situazioni anche intricate. Questo succede perché quando decidiamo di muovere il sedere e agiamo, facciamo quello che è necessario per sciogliere qualche nodo.

Sì, perché spesso ci vuole semplicemente un piccolo passo avanti per portare a compimento un progetto che sembrava enorme, mentre invece mancava soltanto un tassello.

Una bella sessioncina A.I.C. può cambiare drasticamente la tua visione della vita.  Ti ritroverai spesso a pensare: “Ma guarda, ‘sta cosa sembrava così difficile, e invece…”.

Che poi è lo scopo della nostra esistenza: vincere le sfide e cercarne altre.