Statico e dinamico

Quando ci sentiamo spossati e/o disperati è perché la nostra mente si è ristretta, e non vede altre possibilità che quelle che ci fanno soffrire. Possiamo dire che ci troviamo in una situazione statica, che ci rinchiude in una sorta di circolo chiuso.

Il circolo chiuso è quello che chiamiamo tecnicamente di-sperazione, cioè la cessazione della speranza. Riteniamo che il nostro problema non abbia soluzione.

Si tratta in realtà di un’opinione. Come sempre, non esiste una realtà oggettiva, ma soltanto quella che creiamo nella nostra mente mettendo insieme dei dati in modo più o meno raffazzonato e imperfetto.

E’ una situazione molto comoda, perché ci de-responsabilizza, cioè ci toglie di dosso la respons-abilità. Non è colpa nostra se le cose vanno “male” (cioè, diversamente da come vogliamo noi). E’ colpa “loro”, o del “mondo”. Quindi, a noi non resta altro da fare che lamentarci e puntare il dito.

Molto economico dal punto di vista dell’energia. Peccato che così facendo le nostre possibilità si riducono sempre di più, perché non esercitiamo i nostri muscoli proattivi, che come tutti i muscoli non esercitati tendono ad atrofizzarsi.

Quando siamo in una condizione dinamica è tutto un altro paio di maniche. Non c’è più spazio per la di-sperazione, perché la nostra mente si allarga e comprendiamo che per ogni “problema” (situazione che non ci piace) ci sono infinite soluzioni, di cui alcune semplicemente geniali.

Entrare in una condizione dinamica è, come tutto il resto, una questione di allenamento. Cominciare da piccolissime cose e cambiare abitudini in modo progressivo. Metodo poco in voga oggi come oggi, dal momento che viviamo nell’epoca del “facile e veloce”.

Entrare in uno stato dinamico è invece un lavoro che tendenzialmente è destinato a durare tutta la vita. Forse per questo la maggior parte delle persone abbandona ben presto il campo, non vedendo risultati immediati.

P.A.C. – Piccoli Atti di Coraggio

Forse conoscete i Pac, i Piani di Accumulo Capitale. Si tratta di mettere da parte ogni mese una cifra, anche piccola, che nel corso del tempo, grazie agli interessi composti, può portare a una disponibilità di capitale anche importante.

Lo stesso, secondo la mia esperienza, succede nel campo dello sviluppo personale. Quando ho ottenuto qualcosa di importante, in genere è stato frutto di quelli che potremmo chiamare Piccoli Atti di Coraggio.

Proprio così. Dal momento che l’Universo è costante,  a volte impercettibile cambiamento, è semplicemente ovvio che possiamo sempre intervenire sui processi in corso nella nostra realtà. Questo si fa a piccoli passi, come sempre.

Spesso dimentichiamo il potere dei piccoli passi. Si pensa che per ottenere quello che vogliamo occorra fare sforzi giganteschi. Questo perché non pensiamo di spezzettare l’obiettivo in obiettivi più piccoli. Dimentichiamo che ogni cosa, per quanto complessa sia, è composta di cose semplici. 

Viceversa, se ci ricordiamo di questo fatto, comprendiamo che quando qualcosa ci sembra complesso è solo perché va suddiviso in passi più semplici. 

Pulizie di primavera

Ci sono momenti in cui semplicemente bisogna togliersi polvere e ragnatele dal cervello. Come minimo. Poi, ripensandoci bene, la nostra mente somiglia in effetti a una specie di magazzino. Avete presente quando cominciate ad ammucchiare cianfrusaglie, e dopo un po’ ne viene fuori un guazzabuglio terrificante?

Rimettere in ordine è impegnativo, ma necessario. In casa prendiamo una ramazza. Con la nostra mente non è molto diverso. Ci prendiamo un momento per raccoglierci, magari con foglio e penna, e cominciamo con una domanda ben precisa.

Qual è, in questo momento, il mio problema più grande?

Subito dopo, questa domanda dovrebbe diventare:

Qual è, in questo momento, la mia sfida più interessante?

Questo passaggio è molto utile. Infatti, un problema è una seccatura, mentre una sfida è qualcosa di eccitante, qualcosa che ci fa crescere. Questione di parole? Certamente. Ma come vi fa sentire la parola “problema” rispetto alla parola “sfida”?

Sarete d’accordo con me che la vibrazione cambia completamente.