Network Marketing, 5 (cinque) semplici mosse per essere duplicabili

matrixp_planOrmai  sono un po’ di anni che faccio Network Marketing. Mi trovo sempre più d’accordo con una affermazione, che secondo me è estremamente potenziante:

Non bisogna essere bravi, bisogna essere DUPLICABILI

Ovvero, questo tipo di attività non è come gli altri business legati alla vendita. Quando fai vendita tradizionale, allora sì che devi essere “bravo”. Ovvero, fare di più e meglio degli altri. Qui no.

Specie quando entrano, le persone spesso non hanno mai fatto una vendita in vita loro, e devono fare dei piccoli, semplici passi. Oppure hanno fatto vendita, ma non possono adoperare le loro competenze, perché fatalmente si troveranno a loro volta ad aver a che fare con persone che non hanno mai venduto.

Quindi, anche se siamo campioni nella vendita (cosa che io non sono) qui dobbiamo essere campioni nel rendere facile ai nostri sponsorizzati svolgere l’attività. Dal che deriva che dobbiamo essere noi i primi a rendercela facile.

In un certo senso, siamo avvantaggiati se non siamo mai stati venditori.  Non dobbiamo disimparare l’atteggiamento del salesman per imparare quello del networker. Ovvero della persona comune che impara a costruire quelle che in definitiva sono reti di consumatori.

Tutto questo per arrivare a un concetto ben preciso: il Network Marketing è fatto di azioni molto semplici, che tutti possono fare.  Quali sono queste azioni? Secondo me la sintesi più efficace è quella di Alex Herciu, fondatore del sito Info Network Marketing

  1. Condividere il prodotto.  Penso che questa sia la base dell’attività. Se ti piacciono i prodotti, se ne sei entusiasta, è evidente che ti sarà molto più facile promuoverli. Questo può accadere soltanto se i prodotti  li usi.
  2.  Condividere l’opportunità. Mettere in pratica questo punto è principalmente una questione di focus, di concentrazione. Occorre imparare ad ascoltare le persone quando parlano. Il che non è semplice perché, quando parlano gli altri, noi generalmente stiamo pensando a quello che risponderemo.
    Se invece ci abituassimo ad ascoltare, aumenteremmo senz’altro la possibilità di sentire persone che cercano un’opportunità di guadagno. Possiamo allora proporre la nostra. Magari non farà per loro, ma non è un problema nostro. Noi giochiamo sui grandi numeri.
  3. Fare amicizia. Conoscere sempre persone nuove e intrattenere rapporti con quelle che già conosciamo migliora le nostre capacità di relazione e ovviamente scalda la lista dei nostri contatti.  Naturalmente, orecchie aperte. Cerchiamo di ascoltare le persone quando parlano. Non appena si lamentano che “non si va avanti”… zac! Proponiamo (o riproponiamo) la nostra soluzione.
  4. Promuovere eventi. Ci ho scritto su anche un apposito post. Ma lo riassumo qui. Andare agli incontri significa creare l’energia giusta. Vedi persone che hanno raggiunto i risultati che vuoi raggiungere tu. Ascolti le loro storie e ne prendi spunto. Non avete idea di quanto si impari agli incontri. Sono davvero un acceleratore molto potente per la nostra attività. Senza contare che un nuovo, che dell’attività non sa nulla, partecipando agli incontri comincia ad assimilare le basi.
  5.  Leggere libri. Questo è fondamentale. Leggere, specialmente libri di motivazione e di business e biografie di persone che hanno ottenuto risultati significa avere a disposizione un vero e proprio distillato dell’esperienza dell’autore. Veniamo insomma a sapere in pochi minuti informazioni che a loro sono magari costate mesi o anni di sforzi ed errori. Che noi possiamo risparmiarci.
    E’ molto importante, comunque, l‘atteggiamento con il quale si legge.  E’ molto diverso da leggere l’ultimo bestseller. Quello che leggiamo poi va applicato  nella nostra azione di tutti i giorni. In questo modo, il tempo che passiamo a leggere sarà veramente ben speso.

Benedetto sia l’ostacolo

256px-osaka07_d1m_w3000m_steeplechase_heatAffrontate gli ostacoli, agite. Vi rendere conto che non hanno neanche la metà della forza che credevate che avessero. Norman Vincent Peale,Puoi se vuoi“.

Senza ostacoli non si cresce. Può sembrare un po’ un paradosso, ma una vita troppo comoda  finisce per ridurre le nostre potenzialità. L’ostacolo può essere  fastidioso, ma ci costringe ad uscire dalla nostra zona di comfort.

Ripenso agli esami dell’università. Non so come prende a voi con gli esami. Io ero sempre terrorizzato. C’erano volte in cui mi mettevo in lista, poi mi cancellavo. Però, ecco un fatto curioso. Altre volte invece andavo e lo sostenevo, sia pure con il cuore in gola.

Mi è sempre piaciuto studiare, e sono un appassionato della mia materia, quindi generalmente ne uscivo con voti discreti. Ma l’aspetto più interessante è come mi sentivo dopo. Una sensazione meravigliosa, come se camminassi a un metro dal suolo.  Avanti il prossimo! Non vedevo l’ora di sostenere un altro esame.

Questo, in genere, è l’effetto che fa superare l’ostacolo.  Prima, sembra impossibile che possiamo arrivare al traguardo. Poi, cominciamo a fare qualche piccolo passo avanti, suddividiamo la strada lunga in tratti di strada più brevi ed abbordabili, ed ecco che improvvisamente ci voltiamo, e ci rendiamo conto che abbiamo percorso tutta la strada lunga.

Questo naturalmente se accettiamo di uscire dalla nostra zona di comfort. Insomma, se siamo disponibili a metterci in gioco costantemente. Altrimenti? Qualcuno potrà pensare che restiamo dove siamo. In realtà, è come non fare mai esercizio fisico. I muscoli si atrofizzano. E non a caso Stephen Covey parla di muscoli proattivi.

Foto di Eckhard Pecher (Arcimboldo) (Own work) [CC BY 2.5 (http://creativecommons.org/licenses/by/2.5)], via Wikimedia Commons

Come essere pagati dal supermercato

carrello-spesaQuando andiamo al supermercato, accade spesso che ci siano delle promozioni. Ovvero: se compri dieci scatole di pomodori, ti do un cucchiaino. Il supermercato usa questi meccanismi, come si dice in gergo, per fidelizzare il cliente, ovvero far sì che torni ad acquistare più e più volte.

Certamente, il cucchiaino vi sarà utile, non discuto. Ma che ne direste se, per esempio, dopo dieci scatole di pomodori vi rendessero cinquanta centesimi in contanti?

Non c’è dubbio che sarebbero più utili del cucchiaino. Infatti, potete usarli per comprare il cucchiaino, o magari un cucchiaino che vi piace di più, oppure comprare qualcos’altro che vi serve più del cucchiaino.

Naturalmente questo il supermercato non può farlo. Sia per motivi contabili, sia perché il cucchiaino, che per voi “vale” cinquanta centesimi, al supermercato ne costa magari dieci. Dieci centesimi di spesa per loro, cinquanta centesimi di valore percepito per voi.

Che ne direste però se il supermercato, quando avete comprato un tot di merce, vi rimborsasse una parte di quello che avete speso? Poniamo che, quando arrivate a duecentocinquanta euro di spesa, ve ne rimborsasse cinque in contantii?

Che ne direste poi se il vostro supermercato vi pagasse anche per la spesa di qualcun’altro? Proprio così. Voi presentate un amico al supermercato, e per questo v i viene riconosciuta una percentuale. E questo per  ogni amico che presentate. E anche per ogni amico che questo amico presenta, e anche sull’amico che l’amico del vostro amico presenta. e così via all’infinito.

Come dite? In questo modo si potrebbe arrivare a guadagnare anche bene? Potrebbe diventare una fonte di reddito interessante? Certo che sì!

Ebbene, questa cosa che sembra troppo bella per essere vera esiste Si chiama Network Marketing (Marketing in Rete) o Multi Level Marketing (Marketing Multi Livello).  Esiste dalla fine degli anni Cinquanta, e ha dato sicurezza e stabilità a molte persone.

Il meccanismo è abbastanza semplice, come avete visto. Si tratta di cambiare supermercato, passando da quello che vi regala  un cucchiaino a quello che vi può fornire soldi sonanti e ballanti.

Se vuoi saperne di più contattami al mio indirizzo email: notiziedalivorno@gmail.com.

 

Non tutte le ciambelle…

C’è stato un tempo in cui credevo che ogni mio tentativo, ogni mia iniziativa dovesse andare a segno. Ogni mossa, un successo. O così, o niente. Pensavo che i vari Steve Jobs, Bill Gates e via dicendo le avevano sempre azzeccate tutte. Di conseguenza, quando qualcosa andava buca, mi facevo il testone, e a volte mi deprimevo anche un po’.

A un certo punto però mi resi conto, sulla base dell’esperienza, che quelle iniziative andate a ramengo mi avevo insegnato qualcosa. Non solo. Quelle cose che avevo imparato erano state fondamentali perché alcune iniziative andassero a buon fine.  Se non avessi mosso le chiappine sante facendo quelle cose apparentemente sbagliate, non avrei potuto fare neanche le  cose giuste.

Sarebbe bello se tutte le esperienze andassero bene. Però è anche vero che se ci andasse sempre bene non impareremmo assolutamente nulla. E infine qualcosa ci andrebbe male, perché se non sappiamo niente è statistico che prima o poi sbaglieremmo qualcosa. Ma se ne traiamo una lezione, ecco che il fallimento finisce per portarci al successo.