Un passo avanti con i debiti e le finanziarie

Ho pensato fosse interessante condividere l’esperienza che sto vivendo da un anno a questa parte con i finanziamenti. Premetto che non si tratterà di un post polemico. Trovo che i finanziamenti siano uno strumento formidabile per realizzare progetti altrimenti improponibili. Occorre però utilizzarli con intelligenza, intesa nel senso etimologico del termine, che viene da intelligo, cioè, “capisco”.

Quando si capisce come funziona qualcosa, quali sono le leve che possiamo muovere, ecco che dall’indefinito si passa al concreto e di conseguenza lo stress si allenta. Molti davanti a rate e finanziamenti, come si dice, se mettono paura. In realtà, quello che a me è servito parecchio per ridurre questo senso di soffocamento è il prendere coscienza del fatto che le finanziarie non vogliono la vostra rovina. 

Dico davvero. Tanto per cominciare, sanno benissimo che, statisticamente, alcuni clienti non completeranno i pagamenti previsti. Magari un giorno scriverò un post anche su questo, ma per ora ci basta sapere questo come un dato di fatto.

Naturalmente, non è un invito a saltare intenzionalmente i pagamenti delle rate. Un impegno deve essere un impegno. Tuttavia, è bene sapere che se quando ci sono difficoltà si mantengono aperte le linee di comunicazione, anche proponendo delle alternative, è difficile che si creino dei problemi veramente grossi. L’essenziale, e lo ripeto ancora una volta perché è un concetto fondamentale, è non farsi prendere dal panico.

Ci sono infatti dei margini su cui lavorare. Per esempio, si può pensare che saltare la rata di un finanziamento sia una specie di peccato mortale. Magari mi mandavano qualcuno sotto casa a minacciarmi. Probabilmente succedeva in passato. Adesso, lo dico per esperienza, mandano degli Sms o al limite telefonano. Normale che lo facciano, siamo noi in difetto. Ma questo non significa che dobbiamo preoccuparci più del necessario. 

Quello che conta è decidere come comportarsi. Per esempio, per quanto mi riguarda può valere la pena pagare una piccola mora sulla rata se questo mi consente di organizzarmi in modo da poter posticipare di qualche giorno ed avere qualche soldo per le spese correnti. Ho stabilito delle priorità. Sono convinto, infatti, che senza delle priorità e un minimo di programmazione non si vada da nessuna parte, nemmeno con tanti soldi. Figuriamoci quindi se sono pochi. 

Per quanto riguarda le priorità, poi  ognuno ha le sue. Di seguito vi elenco quelle che sono venute fuori a  me.

  1. Casa. L’affitto in primis, ma anche le spese condominiali. Occorre avere un tetto sopra la testa, almeno secondo me. Invece, la bolletta dell’elettricità (la “luce”) mi sembra così contenuta che non c’è neanche da preoccuparsene. 
  2. Alimentazione, manutenzione del corpo.  Mi piace mangiare, da sempre. Mangiare qualcosa di buono migliora lo stato d’animo. Quindi, le spese alimentari vanno certo tenute sotto controllo, ma senza infliggersi delle punizioni. Lo stesso dicasi per igiene personale, vestiti, scarpe, parrucchiere ecc. 
  3. Investimenti. Se abbiamo dei debiti con le finanziare è perché non siamo abbastanza “intelligenti” dal punto di vista finanziario. Lo so, abbiamo sempre pensato di gestirci al meglio, ma evidentemente non era così. Quindi, dobbiamo rimboccarci le maniche e cominciare a capire come funzionano i soldi, a farli lavorare per noi. Anche qui, è un cammino totalmente personale. Posso dirvi solo come faccio io: prima di comprare qualsiasi cosa, cerco di capire se mi serve davvero. Poi, mi sforzo di mettere da parte dei soldi. In un barattolo, metto tutti i giorni qualche spiccio. La chiave sta nell’espressione “tutti i giorni”. Infatti, si tratta di creare l’abitudine di metter via e dimenticarsi di avere quei soldi, che escono dal vortice della spesa. Con quei soldi, investo principalmente nel Forex e  nelle azioni. Ma questo vale per me, per quello che gli esperti chiamano il mio “profilo di rischio”. Bisogna sperimentare, uscire dalla zona di comfort, sgranchire il cervello un po’ ogni giorno, creare nuove connessioni, allargare la nostra mente. 
  4. Pagare le finanziarie. Il punto precedente era lunghino, perché in effetti uno degli scopi della nostra vita dovrebbe essere diventare più abili in questo campo, come del resto anche nel gestire la nostra mente e le nostre relazioni con gli altri. Comunque, questo è un altro discorso. Una volta sistemati i punti precedenti, passiamo a pagare le rate. Se possiamo pagarle puntualmente, ottimo. Risparmieremo dei soldi. Diversamente, nello stilare il nostro budget decidiamo in quale ordine pagare, e facciamolo, senza farci intimidire da Sms e telefonate. Quando ci telefonano, facciamogli capire che intendiamo pagarli e che  stiamo gestendo un budget. Se ci facciamo sentire sicuri, è matematico che apprezzeranno questo nostro atteggiamento e si troveranno delle soluzioni. Un consiglio aggiuntivo: non fatevi spaventare se alcuni addetti al call center possono a volte sembrare bruschi: sono abituati ad avere a che fare con persone che non pagano perché non sanno gestire il loro denaro,  e che inventano scuse improbabili dando l’impressione che non pagheranno mai. Noi siamo diversi: abbiamo tutta l’intenzione di pagare i nostri debiti, e ci stiamo sforzando di prendere in mano le redini delle nostre finanze. Vi posso assicurare che con un atteggiamento del genere le finanziarie vi adoreranno e saranno molto più “soft” nei vostri confronti.

Ovviamente, usiamo questo sistema per sbrogliare la matassa e non per approfittarcene. 

Quale denaro investire?

Sono sempre più convinto che il denaro per gli investimenti deve venire dai risparmi. Ovvero, occorre individuare qualcosa di superfluo (che c’è sempre). Si tagliano le spese sul superfluo, e il risparmio che ne deriva va negli investimenti.

Invece, sono sempre più convinto che non bisogna investire denaro che ci serve per la sussistenza o per impegni a breve termine. Rischiamo infatti di doverli disinvestire quando il nostro investimento è in perdita, perdita che andiamo a consolidare.

Finché non disinvestiamo, infatti, la nostra perdita è soltanto virtuale. Un numero che vediamo sullo schermo, e che non ci deve creare alcun tipo di panico. Il trucco è avere la possibilità di attendere finché non torna in attivo e raggiunge l’obiettivo che ci eravamo prefissi.

Se invece abbiamo bisogno di quei soldi per mangiare, può succedere che ci troviamo a doverli tirare fuori nel momento “sbagliato”. Metto “sbagliato” tra virgolette perché in effetti succede solamente che usciamo da un investimento con una rimessa. Rimessa che potremmo benissimo in futuro recuperare con un altro investimento, se rimaniamo lucidi.

Intelligenza finanziaria

Secondo gli esperti esistono vari tipi di intelligenza. Naturalmente, non si parla di intelligenza nel senso di furbizia, ma nel senso etimologico: intelligo, cioè, comprendo. Quindi, andiamo a comprendere. Che cosa? Le finanze, ovvero la gestione del nostro denaro, che sia in forma di banconote, virtuale o investo in beni, altrettanto fisici e/o virtuali.

Non è una materia che si insegna nelle scuole, purtroppo. Nemmeno all’università. Nemmeno nelle facoltà economiche. E’ una materia che ognuno di noi, a un certo punto della sua vita può decidere di apprendere. Si può decidere di cominciare a capire come funzionano il denaro e gli investimenti. Ovvero, come possiamo in prima persona prenderci la responsabilità del nostro benessere dal punto di vista finanziario.

Cosa significa essere ricchi? In genere, si pensa che voglia dire possedere case barche macchinoni. E se queste cose ci piacciono, va benissimo. Sono i simboli materiali, tangibili della disponibilità economica. Per quanto mi riguarda, sono sempre più convinto che la ricchezza sia avere più denaro di quanto ce ne serve per vivere.

Se accettiamo questa definizione, non sempre coloro che appaiono ricchi lo sono davvero. Perché ci sono casi, semplicemente, in cui mantenere quello che hanno costa più di quanto passa dalle loro mani ogni mese o ogni anno. Queste persone sono a tutti gli effetti dei poveri con un alto tenore di vita. Un personaggio in David Copperfield di Charles Dickens afferma: 

Venti sterline di ingresso, diciannove sterline di uscita: il paradiso. Venti sterline di ingresso, ventuno di uscita: l’inferno.

Personalmente, ritengo che sia proprio così.

Quindi, come possiamo prenderci la responsabilità della nostra ricchezza, così come l’abbiamo definita? Studiando. Ma non nel modo in cui siamo abituati a farlo, ovvero sui libri. Quelli servono per acquisire delle nozioni, che poi però devono essere messe in pratica.

Insomma, non si può evitare, come si dice, di mettere le mani nel carbone. Occorre conoscere le principali possibilità di investimento, capire qual è la nostra propensione al rischio, trovare del denaro che non ci serve per mangiare, ed entrare in pista.