Mappare il caos: 12 regole per la vita

Uno dei libri che ho trovato più interessanti nell’ultimo periodo è 12 regole per la vita di Jordan Peterson. Di seguito, vi riassumo alcune considerazioni che mi sono annotato relativamente a ciascun capitolo.

1. Stai con le spalle indietro. Lì per lì mi era sembrata una regola un po’ semplicistica. Invece… accidenti se funziona! Spingere le spalle indietro – e contemporaneamente alzare la testa – migliora di parecchio la qualità della nostra vibrazione, e di conseguenza anche quella dei risultati che otteniamo.

2. Trattati come una persona che hai la responsabilità di aiutare. Dobbiamo essere i nostri primi tifosi. Se non ci vogliamo bene per conto nostro sarà difficile che suscitiamo interesse negli altri, ammesso che a nostra volta siamo interessati a suscitarlo.

3. Scegli amici che vogliono il meglio per te. Cerchiamo di circondarci di persone che ci sostengono, o comunque che con il loro esempio siano da stimolo. Se siamo i più bravi nella nostra cerchia, qualcosa non funziona.

4. Paragonati al tuo io del passato e non a qualcun altro del presente. L’unico uomo che dobbiamo davvero battere alla fin fine siamo noi stessi.

5. Non permettere ai tuoi figli di fare cose per cui poi li amerai meno.

6. Tieni in perfetto ordine la tua casa prima di criticare il mondo. Se ognuno spazzasse regolarmente il suo metro quadro, il mondo sarebbe un posto meraviglioso.

7. Punta al significato (Non all’interesse personale). I nostri obiettivi devono essere allineati con quello complessivo dell’Universo, che è la costante espansione dell’Amore. Se così non è, siamo destinati a sentirci isolati.

8. Di’ la verità, o almeno non mentire. Può essere comodo dire “la cosa che non è” per evitare discusssioni. Purtroppo, questo atteggiamento può portare a grossi guai, anche perché, come diceva un magistrato di mia conoscenza durante gli interrogatori, “la verità si ricorda meglio”. Quello che conta è far capire al prossimo tuo che dici la verità non per offenderlo, ma anzi perché lo stimi, e perché comunque è cosa buona e giusta.

9. Pensa sempre che il tuo interlocutore sappia qualcosa che tu ignori. Quando parliamo, non facciamo altro che ripetere quello che sappiamo. Se invece ci impegniamo ad ascoltare quello che ci dicono, potremmo imparare qualcosa di nuovo, e magari di fondamentale.

10. Sii preciso quando parli. La parola da forma al mondo. E’ quindi importante conoscere quante più parole possibile e usarle nel modo giusto. Non a caso, nel 1984 di George Orwell un governo distopico aveva tra i suoi obiettivi ridurre il più possibile il numero delle parole, in modo da fiaccare sempre di più il pensiero dei cittadini e poterli così controllare meglio.

11. Non disturbare i ragazzi mentre fanno skateboard. A volte, anzi molto spesso per non dire sempre, aiutare il prossimo vuol dire lasciarlo fare. In effetti, quando vogliamo proteggere qualcuno spesso finiamo per impedirgli di fare delle esperienze che servono alla sua evoluzione. Questo succede in molti casi tra genitori e figli. I mammoni rimangono incapaci di affrontare “il mondo là fuori”. E presto o tardi dovranno comunque farci i conti. Tanto vale correre qualche rischio…

12. Se per strada trovi un gatto. La sofferenza a volte sembra essere insita nella vita degli esseri umani. Ma questo dipende dal fatto che identifichiamo il positivo con quello che desideriamo. Se le cose non vanno come vogliamo noi, vanno male. La via d’uscita da tutto ciò è mantenere la capacità di vedere il meraviglioso nell’Essere. Ad esempio, nel coccolare un gatto incontrato pre strada.

Di seguito alcune citazioni che mi sono particolarmente piaciute di questo libro.