Tempo fa ho sviluppato una riflessione di tipo “calcistico”, classsificando i nostri pensieri, essenzialmente, in tre categorie, Serie A, B e C. In questi giorni, in cui sperimento un certo affaticamento psicofisico legato molto banalmente a naturalissimi bioritimi, si affacciano spesso dei pensieri di Serie C, ovvero non particolarmente brillanti dal punto di vista vibrazionale.
Stando così le cose, mi sono detto: per mettere a frutto questo tempo caratterizzato da una vibrazione un po’ sotto le righe, perché non esercitarmi a riconoscere i pensieri di Serie C? Per farlo, mi serve soltanto il minimo sindacale di dis-identificazione dal flusso della mia mente.
Anche qui, come dico spesso, è questione di decidere di farlo e poi cominciare a farlo di tanto in tanto consapevolmente. Non sempre riesce, ma con l’allenamento (riecco lo sport!) diventa poi un’abitudine abbastanza automatica.
Magari poi ne riparliamo più avanti, ma intanto posso dirvi che individuare i pensieri di Serie C si sta rivelando uno dei modi più proficui di investire il mio tempo. Quando individuo un pensiero di questo tipo, e ne prendo le distanze, ecco che si libera un notevole potenziale energetico, da utilizzare per andare verso i propri obiettivi, anziché disperderlo in mille e mille direzioni che non ci portano da nessuna parte.