Voglio lanciare un messaggio incoraggiante a tutti coloro che si sentono schiacciati dal cosiddetto tran-tran, che ultimamente viene anche chiamato “la corsa del topo (o del criceto)”. Di solito si pensa che una volta che siamo dentro un simile meccanismo, sia impossibile uscirne a meno di ribaltare tutto, lasciare casa e famiglia e andarsene ad aprire il baretto a Santo Domingo.
Ve lo dico subito, non è così. Ecco perchè: “tran tran” o trantran, ci dicono quelli che conoscono la lingua, è “una voce onomatopeica che riproduce il suono monotono di un veicolo in movimento”. Ora, se questo veicolo è in movimento, qualcuno lo ha fatto partire. E dal momento che in questo blog la parola chiave è respons-abilità, penso abbiate già capito chi ha creato la situazione. Esatto: noi.
Ora, intendiamoci: il tran-tran può anche essere piacevole. Nel qual caso, godiamocelo. Se invece, magari, c’è in sottofondo una vocina, una specie di basso continuo che vi sussurra che no, così non funziona, a mio parere qualcosa va fatto. In genere non lo si fa perché si ha paura di perdere quello che magari si è costruito in decenni. Ma è possibile invece lavorare più di fino. E’ possibile fare leva.
Il concetto è abbastanza semplice. Si comincia cambiando solamente alcuni piccolissimi aspetti della nostra routine. Ad esempio, è stato constatato che i maschietti iniziano a farsi la barba sempre con la stessa mano, ad esempio la destra. Ebbene, cominciamo a farlo partendo dalla sinistra. Naturalmente, le femminucce potranno provare altre tecniche, sempre usando una mano diversa.
Sembra una faccenda banale, ma vi assicuro che non lo è. Il fatto stesso di cambiare mano ci obbliga in primis a diventare coscienti di quello che stiamo facendo, e in secondo luogo ci porta ad usare dei percorsi mentali e neurali completamente diversi. Si cominciano a rivalutare le azioni che compiamo tutti i giorni, sviluppando la nostra consapevolezza.
E’ l’inizio di un cammino così poco traumatico da non portare – almeno non subito – grandi sconvolgimenti. Ben presto, tuttavia, ci renderemo conto che un piccolo cambiamento porta a tanti altri piccoli cambiamenti, che nel loro complesso ci riportano nel flusso più importante: quello della nostra evoluzione.