Un libro che mi sento di consigliare….
Atlante delle emozioni umane di Tiffany Watt Smith. Con la traduzione di Violetta Bellocchio.
Siamo tutti in grado di riconoscere la differenza tra rabbia e paura, tra desiderio e invidia. Sappiamo anche che è meglio non confondere l’affetto con l’amore, il rimpianto con il rimorso, l’euforia con la felicità.
Quello di cui non ci rendiamo conto, però, è che lo spettro delle emozioni umane è ancora più sfumato di così: esistono sensazioni che tutti noi abbiamo provato, stati d’animo molto precisi e inconfondibili, a cui però spesso non abbiamo saputo dare un nome.
Eppure in qualche angolo del mondo, in qualche lingua a noi ignota esiste una parola precisa che li definisce: per esempio solo gli eschimesi chiamano iktsuarpok il miscuglio di ansia, nervosismo, eccitazione e felicità che prova chi aspetta l’arrivo di ospiti a casa; per i finlandesi, kaukokaipuu è l’inspiegabile nostalgia per un posto dove non siamo mai stati; gli spagnoli chiamano vergüenza ajena l’imbarazzo empatico di chi assiste alle figuracce altrui.
Tiffany Watt Smith attraversa storia, antropologia, scienza, arte, letteratura e musica in cerca delle espressioni con cui le culture di tutto il mondo hanno imparato a definire le proprie emozioni.
Tiffany Watt Smith, storica culturale, dal 2012 insegna Culture of Sleep presso la School of English and Drama dell’università Queen Mary di Londra. Attualmente è ricercatrice presso il Centre for the History of the Emotions. Ha collaborato con “BBC Magazine”, “The Guardian”, “The New Scientist” e “BBC radio”.
(Fonte: Ufficio Stampa Utet)